La peste a Venezia del 1575-1577 è stata una pandemia terribile, che, nonostante i moderni provvedimenti della Serenissima Repubblica, ha mietuto molte migliaia di vittime. Nella profonda crisi che ne consegue, la stessa Serenissima stabilisce il 4 settembre del 1576 di affidare la propria speranza di rinascita e di bene comune alla costruzione di una nuova chiesa dedicata al Santissimo Redentore. La scelta si orienta su vari luoghi, ma prevale il sito della Giudecca.
Ed è proprio qui che già dagli anni Trenta del XVI secolo si sono insediati i cappuccini, con una piccola chiesa e un convento, l’“eremitorio di S. Maria degli Angeli”, costruiti per desiderio di alcuni Frati Minori di S. Francesco della Vigna.
1577
La progettazione della chiesa e la direzione dei lavori viene affidata ad Andrea Palladio , una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura.
L’edificio è completato, dopo la morte dell’architetto avvenuta nel 1580, dalle maestranze, d’intesa con i frati cappuccini.
10 gennaio 1578
Il pontefice Gregorio XIII consente ai cappuccini l’officiatura nella chiesa, quae quidem satis ampla et magnifica constructa fuit [che è stata in effetti costruita abbastanza ampia e magnifica].
27 settembre 1592
La chiesa viene consacrata e affidata ai cappuccini.
1696
Nella pianta di Venezia realizzata da Giovanni Merlo è documentato l’Orto Giardino del Convento della Chiesa del Santissimo Redentore che, in analogia con gli altri giardini cappuccini, è caratterizzato da un impianto regolare a croce, con pergole che definiscono gli spazi delle diverse coltivazioni: il giardino di fiori, necessario all’ornamento degli altari; l’orto, funzionale al sostentamento dei frati e alla celebre minestra per i poveri “alla porta” del convento; il Giardino dei Semplici, riservato alle erbe officinali, attentamente studiate in modo da poter fornire cure agli ammalati
A delimitare l’Horto grande a sud, sono le Antiche Officine, fabbriche di servizio, funzionali al buon andamento del convento: la falegnameria, l’officina, il lanificio, dove venivano confezionati i sai, e i luoghi adibiti alla preparazione del mistrà, liquore mescolato all’acqua, offerto in occasione della festa del Redentore. Adiacenti alle Officine si trovano le due cappelle, che i frati raggiungono per dedicarsi alla meditazione e alla sosta fraternale, il cui ingresso è ornato con due rilievi che rappresentano temi religiosi: a est è S. Girolamo e a ovest è S. Francesco d’Assisi alla Verna.
Tra le Antiche Officine e la Laguna si trovano i due piccoli Giardini dei pitosfori e degli ulivi, frutto di una trasformazione realizzata agli inizi del Novecento a seguito della bonifica del terreno, come risulta dalla fotografia aerea scattata dal dirigibile durante la Prima guerra mondiale.
19 maggio 2021
Il Compendio è stato affidato a Venice Gardens Foundation dalla Curia Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, con l’autorizzazione della Santa Sede (Congregatio pro Institutis Vitae Consecratae et Societatibus Vitae Apostolicae) e della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.
26 ottobre 2024
Orto Giardino del Convento della Chiesa del Santissimo Redentore viene aperto al pubblico per la prima volta nella storia.